
Assicurazione per Amazon Seller - Guida definitiva
22 ott 2024
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Con l'evoluzione del mercato online e la crescente competizione tra venditori, Amazon ha introdotto una serie di normative volte a garantire la sicurezza e la protezione sia dei consumatori che dei venditori stessi. Una di queste normative riguarda l'obbligo di avere una polizza assicurativa per i venditori. Questo cambiamento ha suscitato diverse domande e preoccupazioni tra i seller, soprattutto in termini di conformità e gestione dei reclami.
1. Polizza assicurativa obbligatoria per tutti gli Amazon Seller.
2. Le caratteristiche della polizza
3. Quali venditori devono stipulare la polizza?
4. Chi rimborsa il cliente in caso di richiesta di risarcimento?
5. Procedura di rimborso
6. Quali conseguenze in caso di mancata stipula?
7. Considerazioni finali
1. Assicurazione e Polizza assicurativa obbligatoria per tutti gli Amazon Seller
Gli Amazon Seller devono stipulare una polizza assicurativa che vada a coprire i danni causati dai prodotti messi in vendita. Questa è uno dei temi del momento, tra l’altro molto caro ad Amazon che sta inviando diversi reminder ai venditori della piattaforma.
L’assicurazione verrà attivata solo per i danni quantificati in un ammontare superiore a 1000€ in quanto, sotto questa cifra, Amazon si riserva di farsi carico del risarcimento, senza chiedere nulla al Seller o alla compagnia assicurativa, a patto che i venditori dimostrino di possedere una assicurazione valida.
Ed infatti, ad oggi non esiste alcuno spazio dedicato a mostrare gli estremi della polizza ma questa va comunicata solo ad esplicita richiesta della piattaforma che può anche riservarsi di valutarla indicando di inviarla al seguente indirizzo:
Amazon Services Europe Sàrl 38 Avenue John F. Kennedy L-1855 Luxembourg.
All'attenzione di: Risk Management; e in copia: c/o Amazon, P.O. Box 81226, Seattle, WA 98108- 1226, USA. All'attenzione di: Risk Management.
Questo tipo di pretesa da parte di Amazon può avvenire in qualsiasi momento ma è verosimile ritenere che, tendenzialmente, si verificherà in caso di richiesta risarcimento da parte di un utente.
La necessità di stipulare una polizza assicurativa non è prevista in policy, bensì nel contratto di Business Solution, documento che tutti i Seller accettano al momento dell’iscrizione sulla piattaforma e che discende da quanto già previsto da anni nel mercato Americano.
L’obbiettivo è chiaro: costruire un ambiente di vendita sicuro e affidabile, proteggendo sia i venditori che i clienti da potenziali rischi economico-finanziari inattesi.
2. Le caratteristiche della polizza
La polizza assicurativa richiesta da Amazon deve coprire esclusivamente i danni causati dai prodotti a cose e/o persone.
Nello specifico il rischio che deve essere coperto è quello relativo a:
Danni a proprietà: copertura per danni causati dai prodotti a beni materiali di terzi.
Lesioni personali: copertura per lesioni causate dai prodotti a persone.
È importante sottolineare che tutte le polizze che non coprono queste tipologie di danni non sono rispondenti alle richieste di Amazon. Ad esempio tutte le assicurazioni commerciali che solitamente vengono stipulate dalle aziende coprono rischi differenti rispetto a quelli sopra citati, come ad esempio il rischio di smarrimento della merce, i danni causati a macchinari o ai capannoni, incendi. Tutte situazioni certamente da attenzionare e tutelare ma certamente non rispondenti alle richieste.
Nello specifico in questi ultimi casi si fa riferimento ai danni causati alle cose di proprietà dell’azienda invece quanto richiesto da Amazon è l’esatto opposto: la polizza deve coprire i danni causati dai prodotti e non ai prodotti o beni aziendali.
Qualunque polizza di questo tipo non risponde puntualmente a quanto richiesto.
In sostanza, la polizza assicurativa deve tutelare i consumatori che possono essere danneggiati dai prodotti acquistati.
A tal proposito emergono preoccupazioni circa possibili abusi da parte dei consumatori che potrebbero avanzare richieste di risarcimento ingiustificate, sapendo di poter attingere alla capienza dell’assicurazione stipulata.
L’auspicio è che Amazon, o chi è preposto alla verifica preliminare delle richieste, accerti specificamente il danno e la responsabilità del venditore prima di addebitargli delle somme.
Inoltre ci sono ulteriori caratteristiche che ogni polizza deve possedere tra cui, nello specifico, non deve avere franchigia superiore a 10.000€ e deve avere un 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝟓𝟎𝟎.𝟎𝟎𝟎€.
Da questo punto di vista non sembrano esserci particolari problemi nell’avere detti limiti.
3. Quali venditori devono stipulare la polizza?
Non tutti i seller sono però tenuti a stipulare una polizza per conto della propria azienda.
Sono certamente tenuti a farlo tutti coloro i quali sono titolari di Marchio.
I Retailer, o reseller che dir si voglia, ossia quella categoria di commercianti che rivende prodotti a marchio di terzi non sono tenuti a stipularne una apposita a patto che, in caso gli venga richiesto, possano indicare dei contatti effettivi dei produttori/titolari del marchio dei prodotti che distribuiscono.
Va da sé che i reseller comunque fanno affidamento sul fatto che risponda dei danni il titolare del marchio, ma nel malaugurato caso non dovesse essere possibile rintracciarlo, è chiaro che saranno i venditori a risponderne in prima persona.
Inoltre c’è un parametro di fatturato: solo coloro che registrano un 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝’𝐚𝐟𝐟𝐚𝐫𝐢 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝟓.𝟎𝟎𝟎€ 𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐥𝐢 hanno l’obbligo di stipulare la polizza.
Conti alla mano, probabilmente il 99% dei seller, titolari di un Private Label, rientrano in questo parametro e quindi sono chiamati in causa.
Una piccola menzione va fatta in riferimento alla distinzione tra i venditori che operano con la logistica FBA di Amazon e quelli che lavorano con la propria (FBM).
Alcuni seller hanno sostenuto che l’assicurazione sia obbligatoria solo per i secondi poiché la necessità di stipulare una assicurazione è inserita come caratteristica dei reclami dalla A alla Z (AZ Claims), strumento di tutela per i clienti che acquistano prodotti non gestiti da Amazon.
Effettivamente, alla luce di quanto riportato in policy questa interpretazione non trova difetti se non fosse che, a mio avviso, non trova riscontro nella realtà.
Non c’è motivo per discriminare i casi gestiti dalla logistica di Amazon da quelli con logistiche esterne e inoltre non c’è alcun riferimento ulteriore che confermi questa teoria, se non quello appena richiamato.
Chiaro è che se fosse un testo di legge non ci sarebbero dubbi ma essendo una regola presente nell’ecosistema Amazon che, più di una volta, presenta difformità da quanto presente nei regolamenti e quanto effettivamente accade, ritengo che non sia da prendere come buona.
Per queste ragioni l’assicurazione deve essere stipulata da qualsiasi venditore che rientri nelle caratteristiche fin qui indicate, senza far riferimento a questa esclusione.

4. Chi rimborsa il cliente in caso di richiesta di risarcimento?
Anzitutto Amazon dichiara che se il venditore non riesce ad ottenere una assicurazione valida, sarà chiamato a rimborsare l’esborso della piattaforma verso il cliente. Questo ci fa capire che comunque sarà Amazon a farsene carico in prima battuta e solo successivamente si rivarrà sul seller.
Alla luce di ciò è facile comprendere che il consumatore riceverà rapidamente il suo ristoro da Amazon che poi si preoccuperà di recuperare quanto anticipato per conto del Seller.
Ecco perché Amazon impone un ulteriore caratteristica della Polizza senza la quale non verrà accettata come valida. Nello specifico è necessario nominare quali beneficiari della polizza anche Amazon Services Europe Sàrl e i suoi assegnatari per i danni causati dai prodotti venduti tramite Amazon.
Ed è facile comprenderne il motivo: se Amazon emetterà i rimborsi direttamente, ma per conto del venditore, è fondamentale avere la certezza che rientrerà di quelle somme.
Per lo stesso motivo è richiesto di fornire ad Amazon un preavviso di almeno 30 giorni in caso di cancellazione, modifica o mancato rinnovo della polizza.
Detto ciò rimane la facoltà per Seller e consumatore danneggiato di accordarsi in separata sede, direttamente, ed evitare l’intermediazione e l’intervento di Amazon.
In tale circostanza verrà chiesto poi al Seller di fornire un accordo firmato dal cliente che sollevi te, Amazon e le sue affiliate da ulteriori responsabilità. Questo deve essere fatto entro una ragionevole tempistica e senza ritardo, diversamente Amazon intervenire direttamente per risolvere la questione.
In tal caso, Amazon è preautorizzato a gestire il reclamo per conto del venditore anche sottoscrivendo accordi che impegnano la sua responsabilità. Se si dovesse arrivare ad una risoluzione gestita da Amazon verrà inoltrata la decisione presa e l’importo del risarcimento stabilito al quale è possibile opporsi, anche per il tramite del proprio assicuratore entro 30 giorni.
Trascorso il termine senza alcuna opposizione o terminata la procedura di opposizione Amazon avrà facoltà di avviare procedimenti per riscuotere eventuali rimborsi offerti.
5. Procedura di rimborso
Nel caso in cui un cliente presenti un reclamo ad Amazon tramite l’apertura di una garanzia dalla a alla z, o comunque passando per il portale, per ricevere il rimborso per un danno subito, dovrà fornire tutti i dettagli richiesti dalla piattaforma.
Il primo filtro lo farà Amazon che cercherà di individuare reclami fraudolenti e notificherà al venditore solo quelli ritenuti veritieri.
A questo punto la procedura si suddivide in due modalità differenti a seconda dell’ammontare del risarcimento richiesto.
Per richieste di rimborso pari o inferiori a €1.000, Amazon può gestire il reclamo rimborsando il consumatore danneggiato, senza richiedere un rimborso al venditore. La condizione è che venga mostrata la polizza assicurativa nel momento in cui è viene richiesta oppure, in caso di vendita in retail, nel caso comunichi i dettagli del titolare del marchio oggetto del reclamo. Se il venditore non ha stipulato la polizza o non è in grado di fornire tali dettagli, sarà chiamato a rispondere del risarcimento che verrà sottratto direttamente dal saldo Amazon.
In tale circostanza il venditore è anche tenuto a collaborare fornendo informazioni utili a decidere la questione come prove relative ai fatti, documenti sul prodotto o qualsiasi altra informazioni rilevante. È chiaro che la collaborazione attiva del seller è un elemento chiave per la decisione di Amazon di farsene carico e non addebitare il rimborso al venditore.
Per quanto riguarda invece le richieste di rimborso superiori a €1.000, la prima richiesta che verrà fatta da Amazon è di fornire i dettagli della polizza assicurativa entro 7 giorni.
A seguire si aprirà la gestione vera e propria del reclamo in cui le parti coinvolte, Amazon l’assicurazione, il Consumatore finale e il venditore collaboreranno al fine di definire la questione in modo ottimale e celere. L’obbiettivo dichiarato da Amazon è quello di chiudere la pratica in 30 giorni, salvo casi di complessità maggiore.
6. Quali conseguenze in caso di mancata Stipula?
Essendo un obbligo per i Seller, la mancata stipula di una polizza valida comporta delle conseguenze negative su diversi piani.
Questa situazione riguarda il caso di un danno già avvenuto ma sul piano preventivo Amazon può prendere delle conseguenze anche molto importanti, prima ancora che si verifichi un danno o che ci sia una esplicita richiesta risarcitoria da parte di un consumatore.
Nello specifico, qualora richieda ad una azienda di dimostrare di essere in possesso di una polizza senza ottenere riscontro, Amazon potrebbe limitare le vendite in alcune categorie specifiche, non è specificato sapere quali, ma è facile capire che si faccia riferimento a quelle categorie con più alto rischio intrinseco, penso ad esempio ai prodotti ingeribili o quelli a contatto con la pelle.
Ma non solo, in caso di mancata stipula di una polizza valida si rischia addirittura la disattivazione 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐜𝐜𝐨𝐮𝐧𝐭 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚.
Il consiglio è ovviamente quello di premunirsi per tempo per evitare ciascuno di questi problemi.
6. Considerazioni finali
L'introduzione dell'obbligo di polizza assicurativa porta con sé una serie di conseguenze per i venditori su Amazon.
Prima di tutto, il premio assicurativo si aggiunge ai costi cui devono far fronte gli Amazon Seller. Polizze di questo tipo potrebbero avere un costo sostenibile certo ma elevato rispetto ad altri tipi, con la conseguenza che occorrerà mettere a bilancio la stessa come ulteriore voce di spesa.
Secondariamente non è facile trovare una assicurazione che copra questo rischio. Dal 2019 abbiamo provato a reperirla con scarsi risultati a causa delle tante variabili rispetto all’attività propria del commercio online che difficilmente possono essere trattate in modo generale oltre che a causa delle pretese di Amazon, inusuali per questo tipo di polizze, che le compagnie assicuratrici faticano a digerire.
Tuttavia, ad oggi, grazie ad una proficua collaborazione con Allianz, siamo riusciti ad ottenere un prodotto che si adatta precisamente alle richieste di Amazon e che finalmente è pronto a coprire il rischio variegato legato alla vendita di migliaia di prodotti online differenti.
Il mio consiglio è quello di sottoscrivere al più presto una polizza adeguata per evitare che Amazon possa impartire sanzioni pesanti a causa della sua mancanza.